lasciare tracce - leaving tracks
ricerca sulla memoria individuale e collettiva attraverso le fonti orali
di Sara Maino
Una speciale postazione ospitata in una sala del castello di Beseno offre la possibilità di registrare in audio le testimonianze che il visitatore vorrà rilasciare. Nell'altro lato della stanza si ascoltano in cuffia le voci della memoria raccolte con una ricerca condotta tra la gente locale (vedi progetto Lagarina Sonora).
L'utilizzo di un collegamento in rete interconnette in modo causale vecchie e nuove tracce, creando di volta in volta intrecci suggestivi e molteplici rappresentazioni di una identità collettiva che continua a mutare.
Il castello diviene una sorta di "memoria continua", in perpetua evoluzione.
Le tracce raccolte con questa installazione potranno essere ascoltate sul web attraverso il portale http://portobeseno.it
ascolta una selezione di tracce audio fruibili nell'installazione
download ---> lasciaretracce2008.mp3
gita a Beseno, anni Trenta
Entrando nella Casa delle Guardie si viene a contatto con un mondo fatto di storie.
Quattro cuffie pendono dal soffitto ed invitano all'ascolto. La curiosità e la novità muovono il visitatore dapprima ad indossare le cuffie, a soffermarsi sulle memorie della gente e ad ascoltare un paesaggio sonoro che di lì a poco lo vedrà protagonista. Nella stanza attigua, infatti, è il vettore di memoria, la postazione di registrazione, dove rapidamente il visitatore si reca per rintracciare indizi. Come in un gioco, scopre il meccanismo e, con un semplice gesto sul touch screen, inizia a registrare. Dal più timido al più loquace giungono nuovi suoni, parole e memorie che incredibilmente arricchiscono il serbatoio di storie finora raccolte.
La voglia di riascoltarsi è forte e il visitatore si reca nella prima stanza per la verifica. Ecco che inaspettatamente si trova di fronte ad altri racconti, magari di vecchi o di bambini, tra le cui voci pacate o squillanti comparirà anche la sua. Ma perché questo accada sono necessarie alcune virtù: attesa e ascolto. Il sistema infatti riproduce le tracce in maniera casuale, creando ogni volta un intreccio nuovo e suggestivo.
Nelle cuffie si sente parlare, ad esempio, del lavoro nei campi, si sentono descrizioni di colture e di piccoli frutti in voga negli anni sessanta ed ora scomparse. Subito dopo segue la canzoncina spensierata di un bimbo che, anche se rilasciata pochi giorni prima, potrebbe essere collocata in qualsiasi tempo.
La valorizzazione delle storie di vita è così traversale.