progetto a cura di Sara Maino
http://www.teatropercaso.it/sara_maino.html
Istallazione audio
Casa delle Guardie – Castello di Beseno
Il progetto per Portobeseno 2006 è legato a due fondamentali aspetti: il lavoro di ricerca sul campo e la sua restituzione alla comunità attraverso uno studio creativo artistico.
Questo tipo di lavoro è stato avviato nel 2005 con il progetto “Memoria di lingua e feste”, una ricerca sulla memoria collettiva della gente di Besenello e Calliano, culminata nella realizzazione di una installazione sonora, in cui i racconti dei protagonisti vengono ascoltati in cuffia attorno ad un tavolo e in postazioni singole.
Il materiale sonoro raccolto, cioè le biografie narrate dai e dalle testimoni, è stato organizzato intorno ai temi della festa e dei divertimenti di un tempo, in modo da offrire un racconto polifonico con voci a confronto, talvolta dissonanti, messe in relazione a conferma di un evento, di ricordo comune, o per metterne in luce altre caratteristiche. Il materiale è molto fedele ed è stato scomposto e montato in una partitura tematica a più voci da cui emerge il registro linguistico più comunemente usato: il dialetto.
La scelta della restituzione delle memorie con l’installazione sonora è basata sulla volontà di valorizzare le tecniche della tradizione orale attraverso la raccolta, la conservazione e la rimessa in circolo dei racconti di vita della gente. Ecco dunque l’idea di riunire i potenziali ascoltatori delle testimonianze attorno ad un tavolo, come attorno ad una mensa, per cibarsi del senso che si è inteso privilegiare: l’udito.
Nelle culture del Medio Oriente il conoscere è essenzialmente udire (Zolla1997).
Il progetto 2006 prevede l’individuazione di altri testimoni nei comuni di Calliano, Besenello e Folgaria per la realizzazione di interviste con approccio autobiografico basato sull’oralità – in linea con la diffusione di questo metodo sul territorio nazionale, sostenuto dagli enti e dalle amministrazioni come via alla valorizzazione degli individui come custodi di storie che formano la storia (www.lua.it)- e la registrazione delle testimonianze su supporto digitale. I temi da indagare sono ancora legati ai momenti di vita collettiva e agli eventi rituali, per cercare di individuare e riflettere i tratti di un’identità in mutamento. Attraverso la narrazione di storie individuali si può comporre una trama di storie collettive, in cui il fatto storico si intreccia inevitabilmente con l’esperienza concreta della vita delle persone.
Alcuni degli scopi del progetto:
– Indagare il processo di modernizzazione, rivolgendo l’indagine al periodo compreso fra gli anni cinquanta e gli anni ottanta, cercando di cogliere le trasformazioni dello stare insieme; evidenziandole si attiva una loro possibile elaborazione
– esplorare come la gente stava insieme una volta, il fenomeno dell’associazionismo passato e quello attuale in modo che vi sia un incontro tra generazioni, in cui individuare elementi di continuità e di differenza nel modo di divertirsi, di stare insieme
– lavorando sulla consapevolezza dei propri vissuti si aprono nuove possibilità di relazione con l’altro; si sollevano domande sul senso di appartenenza; si impara a riflettere criticamente sulla storia che ci è trasmessa per poterla valorizzare, o per potersene anche distanziare con un atto consapevole.
Dopo il lavoro di raccolta e registrazione delle storie di vita della gente dei tre comuni, si aprirà la seconda fase del progetto, cioè la restituzione delle memorie alle comunità con l’ideazione di una installazione sonora da collocare all’interno della casa delle Guardie di castel Beseno, nel bastione settentrionale, in esposizione temporanea nel corso di Portobeseno 2006.
Come già ribadito, Il senso da privilegiare è l’udito. Simbolicamente l’installazione vuole porsi come un momento di sospensione del tempo frenetico quotidiano, in cui si inserisce il tempo del racconto narrato dai testimoni con i loro ritmi, le pause, le espressioni genuine e fedeli. Accogliere questo tipo di esperienza significa accettare di entrare a far parte di una comunità di narratori e ascoltatori, di mettere in gioco la propria curiosità, la disponibilità, ma anche la voglia di ascoltare, e la propria formazione all’ascolto.
Verrà accentuato l’aspetto ludico dell’installazione, i cui obiettivi sono:
– esaltare le tecniche di trasmissione orale
– costituire una fonoteca di storie, testimonianze di vita
– porre in relazione i narratori e gli ascoltatori con modalità collettive e individuali
– porre generazioni a confronto, generazioni in ascolto come fonte di arricchimento
– costruire storie collettive attraverso la narrazione di storie individuali, costellate attorno a fatti significativi
Gli scopi principali del progetto concepito su base triennale sono i seguenti:
– trasmettere il metodo: formare delle persone (in particolare giovani) che siano in grado di raccogliere le storie con l’approccio autobiografico
– dare vita ad un archivio sonoro. Intentare collaborazioni con le biblioteche dei comuni e rafforzare la relazione con il Museo storico e il Progetto Memoria
– documentare i progetti artistici creati nel triennio per restituire le memorie (vedi installazione sonora 2005)
– individuare i luoghi idonei in cui poter collocare le opere sonore a disposizione della gente.