La mediazione culturale applicata al web sulla rappresentazione di un territorio è spesso veicolata da Google Maps, il (purtroppo) standard proprietario de facto per il mapping urbano. Ma nonostante i limiti del software, molte iniziative hanno cominciato a capitalizzare sulle possibilità di condividere collettivamente dati, basandosi su uno specifico luogo.
In Concrete Dialogues un progetto della Concrete Organization, scrittori locali sono stati in grado di narrare il loro territorio, postando i loro scritti relativi ad una specifica area di Perth (Australia), rappresentata istantaneamente come un punto rosso sulla mappa. L’iniziativa si è rivelata di successo e ha in particolar modo attratto giovani scrittori, che sono infine stati in grado di cimentarsi con questa sorta di ‘literature mapping’, coinvolgendo le loro radici di vita quotidiane. Questa è una narrativa collettiva su uno spazio pubblico condiviso, dove la città scrive di sè stessa, formulando una geografia di ricordi personali e di sensazioni. L’intera collezione di testi è uno dei possibili migliaia di specchi letterari che potrebbero riflettere l’anima della città , esalata da alcuni dei suoi agenti interni funzionali.
fonte: Neural.it