Il Palazzo e i segreti della Scanuppia

di | 30 Marzo 2008

BESENELLO – Tra le molte iniziative in programma nell’ambito della Settimana della cultura, spicca – lunedì 31 marzo, ore 17 a Castel Beseno – la presentazione de «Il Palazzo sulla montagna di Scanuppia». Si tratta di un libro di 160 pagine curata da Umberto Raffaelli con prefazione di Isabella Bossi Fedrigotti e realizzato a conclusione dei lavori di restauro di Malga Palazzo. La pubblicazione, con contributi di autori vari, si prefigge di far conoscere il recupero legato ad un contesto di notevole interesse ambientale. L’iniziativa è della Soprintendenza per i Beni Architettonici della Provincia.

Ad introdurre l’incontro Sandro Flaim, dirigente Soprintendenza per i Beni Architettonici e Mario Cerato, dirigente Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale. Quindi gli Interventi di Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice; Umberto Raffaelli, curatore del volume; Giorgio Michelotti, “Il restauro del Palazzo”; Paolo Demartin, “Caccia e conservazione naturalistica”; Diego Zorzi, “La Riserva naturale”.

Scrive Giorgio Michelotti, l’architetto che ha curato i lunghi restauri: «Si tratta di una interessante quanto singolare espressione di architettura fortificata di montagna (é posta a 1560 metri sul versante sud della Vigolana) della seconda metà del XVI secolo, pervenutaci pressoché integra nell’impianto e nei principali caratteri formali originali. Sorprende per l’imponenza della volumetria». La struttura per lunghissimo tempo fu proprietà dei conti Trapp, i quali la utilizzarono in alterna maniera. Dalla fondazione e per quasi un secolo e mezzo prevalse l’interesse strategico militare in considerazione dei cattivi e difficili rapporti fra castel Beseno e Folgaria. Con il Settecento, con il progressivo venir meno dei dissidi e delle guerre, ebbero finalmente il sopravvento gli utilizzi forestali e pastorali.

Nel 1992 la Provincia autonoma, riconoscendo l’alto valore architettonico della struttura e naturalistico dell’ampio territorio circostante, di ben 540 ettari di vastità, li acquistò. Nacque così la Riserva Naturale Guidata della Scanuppia, un vero e proprio gioiello botanico e faunistico nelle Alpi trentine, con grandi possibilità di studi scientifici sull’habitat e di ripopolamento faunistico. Recentemente il Palazzo è stato sottoposto ad un sapiente ed accurato intervento di restauro, curato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici.

fonte: Adige.it