Presentazione festival Portobeseno 2016

di | 30 Maggio 2016

Edizione 2016: il primo evento nazionale dedicato a
“MAPPE E BENI COLLETTIVI (DIGITALI)”

laboratori, conferenze, tavole rotonde, installazioni, performance
10, 11, 12 giugno 2016
Castello di Beseno
Besenello, Trentino

Curatori edizione 2016:
Sara Maino, Mattia Malfatti, Maurizio Napolitano, Davide Ondertoller, Ilaria Vitellio.

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Dopo aver superato con successo il traguardo dei dieci anni di attività, il festival PORTOBESENO Viaggio tra fonti storiche e sorgenti web iniziato nel 2005 ribadisce la propria primogenitura a livello locale e il proprio ruolo a livello nazionale e internazionale nel ricercare e nello sperimentare nuovi modi di narrare il territorio attraverso le nuove opportunità offerte dagli strumenti digitali annunciando l’edizione 2016 come il primo evento nazionale dedicato a “Mappe e Beni Collettivi Digitali” attraverso una tre giorni con 8 conferenze, 6 laboratori, 2 tavole rotonde con 17 partecipanti, 5 installazioni, 5 spettacoli performativi, e una quarantina di invitati.

Dopo l’edizione 2015 che ha ospitato un convegno internazionale sul paesaggio sonoro, i temi dell’edizione 2016 del festival PORTOBESENO saranno la conoscenza, la costruzione e la gestione del patrimonio culturale immateriale, ossia quell’insieme di sapere comune fatto di tradizioni, consuetudini, cognizioni salvaguardate da una convenzione dell’UNESCO entrata in vigore esattamente dieci anni fa. Oggi la creazione di questo bene comune passa inevitabilmente attraverso i mezzi digitali, che ampliano la qualità e quantità delle informazioni e la loro fruibilità, rendendola oggetto di un processo di cambiamento profondo che il festival mostrerà e spiegherà per la prima volta in un evento nazionale dedicato.
Verrà offerta al pubblico l’opportunità di esplorare l’innovazione basata su un vasto insieme di pratiche legate al mondo digitale e al suo utilizzo partecipativo. Verranno presentati quelli che sono definiti “nuovi territori attivi” e si fondano sui valori della condivisione e della collaborazione. Quella che verrà raccontata è una vera e propria rivoluzione culturale in atto il cui motore è una civic community sempre più attiva e informata, piuttosto che un agire imposto dall’alto e delle leggi.
Open data e mappe collaborative sono alcune delle pratiche che verranno affrontate durante la tre giorni di festival attraverso interventi, testimonianze ed esempi portati da realtà culturali trentine e nazionali che si occupano di geografie, beni comuni e web partecipativo. “Accedere e mettere a disposizione informazioni, usare e gestire in modo sempre più approfondito e connesso le conoscenze significa essere parte attiva di questo grande e importante momento storico, costruire nuove relazioni sociali – tra amministratori, cittadini, professionisti e imprese – e arricchire il capitale intellettuale o sociale di vaste comunità” dichiara Davide Ondertoller, ideatore di PORTOBESENO, spiegando a quali domande ed esigenze dell’oggi possono rispondere queste nuove capacità di costruire reti di conoscenza diffusa, in quale modo possono contribuire a reinventare una narrazione del territorio.
Si parlerà di visione e condivisione attuale del territorio tra materiale e immateriale. L’articolato percorso di analisi prenderà infatti spunto da una tradizione propria delle nostre comunità alpine: gli usi civici, ossia le prassi di godimento collettivo dei beni comuni, in questo caso materiali, come il pascolo e l’utilizzo del legname del bosco. Ora sono invece anche i contenuti georeferenziati in mappe digitali ad essere fruiti – e prodotti – in modo collettivo da persone e organizzazioni, tanto che la mappa da strumento passivo di localizzazione, orientamento e misura, diventa oggi spazio attivo e generativo, prestandosi ad ospitare una varietà di linguaggi (testi, immagini, video, suoni, etc) in continua interazione e rimando reciproco.
Questo equilibrio tra rimandi alla realtà e opportunità offerte dal digitale verrà ribadita dalle cinque installazioni temporanee ospitate dal Castello e visibili per tutta la durata del festival negli orari di apertura del Castello. Si andrà infatti dalle mappe cartacee a quelle 3D, da installazioni che rivisitano il medium tradizionale dell’arazzo a interventi sonori. Di elementi visivi e sonori saranno anche costituiti i cinque spettacoli previsti per le due serate del venerdì e del sabato, tutti pensati appositamente per questa occasione e attorno alle tematiche del festival.

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Estremamente ricco sarà il programma di incontri, tavole rotonde e laboratori (di cui uno rivolto ai bambini) che si svolgerà ogni giorno del festival a partire dalla mattina. I relatori invitati saranno una trentina. Nel confronto tra i relatori e i partecipanti ci sarà anche un laboratorio di sviluppo collaborativo che permetterà di affrontare gli specifici strumenti (redazione digitale locale, wikisite o website, social network, carta stampata, etc.) che consentono di comunicare e condividere conoscenza nelle comunità, affinché necessità e memoria storica si possano tradurre in soluzioni e valori.
Oltre alla tre giorni del festival di giugno, PORTOBESENO anche quest’anno proseguirà la propria attività continuativa di indagine e formazione che danno vita a una piattaforma permanente di ricerca. Così per tutta la primavera nell’area dell’Alta Vallagarina PORTOBESENO realizzerà un calendario di incontri e due laboratori didattici nelle scuole primarie.

 

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