TOWA – The Other Wood Avalanche
L’ALTRA VALANGA DI BOSCO
di ALICE ZOTTELE, ROBERTA SEGATA, PIERANGELO GIACOMUZZI
in collaborazione con Museo Arte Contemporanea di Cavalese
ARCHIVIO
– photoset, selezione immagini del laboratorio T.O.W.A.
– “T.O.W.A.the other wood avalanche – a site specific project” – report conclusivo
COSA: tre laboratori dedicati a “destabilizzare visioni attraverso narrazione e sperimentazione”
QUANDO: sabato 26 e domenica 27 SETTEMBRE 2020
DOVE: località Stelderi + escursionismo
MAX PARTECIPANTI: 8 iscrizioni per laboratorio
RIDONAZIONE: catalogo multimediale + archivio web
PATROCINIO: Museo di Arte Contemporanea di Cavalese
La conduzione dei laboratori è affidata ad un gruppo di artisti ricercatori che presentano un programma dedicato alla sperimentazione di forme narrative dedicate al bosco e al paesaggio della valle del Rosspach. Due giorni nella valle del Rosspach tra arte applicata, scrittura e fotografia, dall’osservazione e narrazione del paesaggio ai nuovi e vecchi miti del bosco.
PROGRAMMA
SABATO 26 SETTEMBRE (orario 9-18):
“Svelare il paesaggio attraverso la maschera”, laboratorio di ARTE APPLICATA.
In compagnia di Pierangelo Giacomuzzi, artista e curatore, esploreremo i boschi e sentieri alla ricerca di materiali per costruire la nostra maschera de “l’om selvadeg”.
Attraverso la funzione socio-culturale della figura de “l’Om dal bosch” sveleremo il paesaggio-territorio per quello che è, senza filtri. Restituiremo alla popolazione locale una figura necessaria alla conoscenza del territorio attraverso la maschera, intesa come apparato di conoscenza di un territorio ma riletta in chiave contemporanea.
DOMENICA 27 SETTEMBRE (orario 10-18):
“Esercizi di osservazione e scrittura”, laboratorio di NARRAZIONE LETTERARIA.
Assieme ad Alice Zottele esploreremo boschi e sentieri della valle per raccontare in forma di scrittura le impressioni e le emozioni scaturite.
DOMENICA 27 SETTEMBRE (orario 10-18):
“Il peso dell’uomo nel paesaggio”, laboratorio di FOTOGRAFIA con Roberta Segata.
Partendo dal campo base degli Stelderi ci inoltreremo nei boschi per scoprire lo stretto rapporto figurativo tra corpo e paesaggio.
Iscrizione obbligatoria. E’ possibile iscriversi anche ad uno solo dei tre laboratori (i due laboratori di domenica sono separati).
TOWA è l’ultimo appuntamento di RADURE #rosspach2020, un ciclo di laboratori dedicati alla narrazione del territorio.
Gli incontri prevedono una modalità collaborativa e contemplano escursioni, atti performativi, arte applicata.
La sede principale è una baita nel bosco degli Stelderi, vicino Guardia di Folgaria.
Il progetto RADURE #rosspach2020 è curato da Associazione Valle del Rosspach in collaborazione con FoResta – Piano Giovani Altipiani Cimbri.
(leggi tutta la presentazione)
TOWA – L’ALTRA VALANGA DI BOSCO
Il bosco del Rosspach è un bosco giovane, selvaggio, a tratti intricato, dove la natura sembra dar sfogo a tutta la sua primordiale prepotenza ma, a ben guardare, sotto rovi e sterpaglie, riaffiorano vecchi terrazzamenti e una collana di mulini abbandonati percorre il Rio Cavallo, tracce di una valle domata, vissuta, debitamente sfruttata e, infine, lasciata a sé stessa.
La percezione di un luogo stà a valle o a monte rispetto alla produzione di cultura? Cosa dipende da cosa e chi dipende da chi in un luogo deantropizzato? Che senso può avere abbandonare un territorio e che possibilità emergono dall’abbandono stesso? Può il vuoto essere un’occasione invece che un limite?
Il fatto che il vostro territorio non sia toccato da una monocoltura dominante (tipo quella delle mele in Val di Non) o da una monocultura dominante (tipo turismo di massa in Dolomiti) crediamo sia il surplus su cui lavorare. Siete quella parte di campo lasciato incolto, quella parte della rotazione triennale che viene lasciata riposare per riprendere forza e vigore per ciò che verrà pensato di coltivare negli anni successivi. Ora bisogna solo capire se e cosa si vuole coltivare e se ne vale la pena. Partendo dal presupposto che la biodiversità (colturale e culturale) è sovrana.
Nei boschi, coltivati a monocoltura, i confini, detti marginali, hanno la funzione di definire un determinato spazio per eseguire ed organizzare al meglio le successive fasi di lavorazione nel bosco stesso: semina, diradamento, sfoltimento, intercalare primario e secondario, abbattimento.
Il vostro bosco non ha un confine, non è mai così definito, e porvene uno forse sarebbe deleterio. L’ abbandono del bosco è l’incolto ma allo stesso tempo è anche nuova casa per visioni non antropocentriche, per visioni primordiali se vogliamo. Lo spopolamento che ha vissuto il territorio del Rosspach è il proliferare convulso della natura. Re-immaginare un territorio attraverso nuove vie senza confini, reali e virtuali, è quello che cercheremo di portare avanti.
Sarà cercando interpretazioni e possibili risposte a queste domande che ci si avventurerà nella valle del Rosspach, entrando nel bosco per cibarci di esso in maniera altra. Ci si approccerà attraverso tre differenti modalità: Roberta Segata si occuperà di corpo nello spazio e fotografia, Alice Zottele strutturerà l’approccio “altro” alla questione bosco e legno mentre Pierangelo Giacomuzzi si occuperà di installazioni e performance. I risultati ottenuti saranno raccolti e riorganizzati successivamente in un unico elaborato grafico\narrativo e ridonati alla Valle.
PIERANGELO GIACOMUZZI
Ladino, pragmatico e ormai trentenne, odia chi non ride mai e gli ansiosi. Frequenta prima l’Accademia di Verona e poi quella di Carrara. Passa dal fare l’artista al fare il curatore, non per scelta sua ma è il territorio in cui vive che glielo impone. Non che sia un martire, farlo lo diverte e lo stimola a vedere le cose sia dal punto di vista dell’artista che da quello di curatore, una specie di doppio passaporto per il contemporaneo. Una fortuna. Con un amico fonda il gruppo Treefisters, dedito a progetti artistici provocativi ed etici che si fondano su arte sesso e natura, praticamente un’evoluzione di “drugs sex and rock n roll” passando da un contesto all’altro con la leggerezza della neve, che cambia completamente la nostra percezione dei luoghi senza far rumore.
ALICE ZOTTELE
Termina il suo percorso di studi in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali portando come tesi di laurea magistrale un progetto di valorizzazione di un’antica villa romana in Trentino, completamente abbandonata a se stessa e privata, quindi, di qualsiasi possibilità di raccontare la bellezza che aveva goduto nel lontano passato. Da qui in poi il dovere di appassionare il grande pubblico al mondo dell’arte e della cultura attraverso una sana, attenta e accessibile educazione del visitatore, diventa il suo principale obiettivo. La professionalità, il rispetto del lavoro altrui e l’agire con passione sono i leitmotiv di cui si vuole giornalmente circondare. Da cinque anni lavora presso il Museo Arte Contemporanea di Cavalese in veste di responsabile alla didattica e assistente del direttore artistico. Collabora anche con il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, dedicandosi anche alla ricerca storica del territorio.
ROBERTA SEGATA
Lavora principalmente nel campo della fotografia e del video. Ha una duplice formazione nelle Arti Visive e nel Teatro Danza che le ha permesso di creare un suo personale modo di esprimersi attraverso l’uso del corpo. I suoi progetti artistici nascono all’interno di paesaggi naturali messi in relazione alla figura umana e cercandone una relazione. La sua ricerca spazia da tematiche personali a visioni che riguardano un territorio e i suoi protagonisti. Le sue opere sono state esposte in irlanda, Svezia, Grecia, Francia, negli USA, vincendo importanti premi in italia e all’estero.
CONTATTI E ISCRIZIONI
Associazione Valle del Rosspach
mob 340 555 4516 – valledelrosspach@gmail.com
facebook.com/valledelrosspach
FoResta – Piano Giovani Altipiani Cimbri
tel 320 920 7801 – pgzcimbri@gmail.com
facebook.com/PianoGiovaniAltipianiCimbri