NARRAZIONI SENSIBILI > Centro residenziale Apsp “Abelardo Collini” Pinzolo

PINZOLO

NARRAZIONI SENSIBILI
Racconti sulla fragilità nelle Valli Giudicarie

Laboratorio territoriale di ascolto, di incontro e di storytelling sul tema della fragilita’
rivolto alla classe Prima UPT – Scuola delle Professioni per il Terziario di Tione
Professoressa Michela Giovanelli.

DIARIO DELLA QUARTA FASE
Centro residenziale Apsp “Abelardo Collini”, Pinzolo – 13 dicembre 2017

Gli studenti della classe prima dell’UPT visitano il Centro residenziale per persone anziane “Abelardo Collini” di Pinzolo. Incontrano un gruppo di anziani e anziane per ascoltare e raccogliere le loro storie, un gruppo di studenti nella sala ricreativa e un altro gruppo nel reparto per le persone non autosufficienti. Una esperienza indimenticabile.

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Presentazione del Centro di Pinzolo

Lorena è la coordinatrice del Centro Residenziale di Pinzolo, descrive la suddivisione della struttura per nuclei: parziali autosufficienti, non autosufficienti e persone dementi.

Lorena, coordinatrice del centro di Pinzolo spiega al gruppo di ragazze e ragazzi che stanno per intervistare alcune persone dementi, come rivolgere loro le domande, le modalità per mettere queste persone a loro agio e coinvolgerle.
“Noi dobbiamo cogliere solo l’attimo. […] Sono tutte persone uniche. […] A volte, le persone a causa della malattia spesso cambiano personalità e carattere. Il nostro obiettivo e il nostro lavoro è farle star bene e rispettarle”.

Lorena racconta che cos’è la fragilità dal suo punto di vista professionale.
“Nella vita tutti passiamo dei momenti di fragilità, ad esempio quando tu non riesci da solo a dar soluzione a un evento improvviso; e la fragilità aumenta quando perdi la tua autonomia e la tua indipendenza”. Il demente non è più in grado di rapportarsi col mondo e quindi il mondo che lo circonda deve essere in grado di entrare nel mondo del demente, con un atteggiamento di empatia, e questo sempre, con tutte le persone fragili. In questo centro si cerca di capire quali capacità ancora ci sono, quali potenzialità restano, per andare a risvegliarle e mantenerle vive.
Parole chiave: dipendenza, grigio, suono forte e basso, smarrito

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Interviste al Nucleo Demenze

Alcune ragazze e ragazzi si sono offerti di intervistare un gruppo di persone anziane nel nucleo demenze. È stata un’esperienza arricchente per gli studenti, che hanno ascoltato i racconti degli anziani, la loro memoria frammentata, le loro fragilità; ma si sono scambiati pure informazioni, conoscenze e insieme si sono divertiti, in leggerezza e serenità.
Gli anziani, che hanno a loro volta intervistato i ragazzi, hanno detto: “Siete il nostro regalo di Santa Lucia!”.

Le persone anziane si presentano. Gli studenti fanno domande, gli anziani raccontano dell’emigrazione in America, a Chicago, “sono partiti perché qui c’era la fame”.

“I speak English, Italian and dialetto”.
Elide ha girato il mondo, ha visto tante belle robe. Ha avuto tre figli bravi. Ha avuto i suoi alti e bassi. “Se potete, girate il mondo!”
Wissal, una studentessa, spiega la ragione per cui i ragazzi sono lì: per registrare le loro storie.

Maria Grazia ha 61 anni, è qui da alcuni mesi, la malattia l’ha portata a non parlare più. Si trova molto bene, insieme lavorano per recuperare quello che si può.
“C’è sempre qualcosa da imparare, specialmente dai vecchi”, così afferma un’altra ospite del nucleo demenze.

Alessandro è educatore e animatore. Presenta l’attività presso il centro residenziale, definita “la casa”; le attività che si fanno qui con gli ospiti si basano sulle storie di vita.
Ad esempio, quando erano giovani, non c’era la televisione: gli ospiti ascoltavano la radio e per questo conoscono le arie delle opere liriche. Perciò quando le riproponiamo sul grande schermo c’è molta affluenza. L’apporto del volontariato è molto importante. Ci sono 54 volontari su 83 residenti.

“Il mio lavoro è saper ascoltare”, spiega Alessandro, “soprattutto quello, saper ascoltare chi hai di fronte saper capire le fragilità ma anche le potenzialità di chi hai di fronte”.

“Cos’è per te la fragilità? Ci vorrebbe più ascolto, parlare” diceva Leonilda, un’ospite.
Tutti hanno delle fragilità alcune sono più evidenti altre meno. Qui sono molto evidenti. Ma molte sono nascoste, anche nel mondo giovanile.
Quindi, la soluzione: parlare, saper ascoltare.

Fragilità: parola chiave: ascolto / colore: blu positivo

Un breve audio documentario sulla vita nel Centro Residenziale.

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Interviste con le persone anziane nella stube

Mentre l’altro gruppo di studenti intervista gli ospiti al secondo piano, gli altri ragazzi ascoltano le storie di alcune anziane al piano terra, nella sala ricreativa. Tra studenti, insegnanti, anzianti e operatori sono presenti una trentina di persone.

Primi approcci: gli studenti si presentano, parlano del progetto Narrazioni sensibili e cominciano a fare le prime interviste.

Una ragazza e un’ospite si confrontano sul cambiamento dei tempi, quando ancora si mangiavano le frittelle ed erano felici.

Una signora racconta quando si arrampicava sugli alberi per rubare le ciliegie

Storia di un tragico incendio. Si condividono molti racconti, e anche dolori, ricordi e visioni.

Margherita racconta di quando faceva la carbonaia. Era un lavoro duro …

Una canzone dei “carboneri”. Ad eseguirlo la nonna di uno studente, ospite del centro.

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Una signora racconta di quando iniziò a lavorare a Milano a quattordici anni. A quel tempo andare “a servizio” a Milano per mandare i soldi a casa era un’abitudine diffusa. Silvia si ricorda di aver visto Mussolini in piazzale Loreto, “attaccato su”. E le anziane chiedono ai ragazzi se sanno che cos’è il fascismo.

Amedea racconta la storia del “lever” in dialetto stretto.

Come si viveva nei paesi una volta? Chi aveva un mezzo di trasporto? Ines racconta.

Come si può aiutare una persona fragile? Una signora dà la propria soluzione: “starle vicino, darle forza, ascoltare, dire le parole giuste”.

Com’è vista la persona fragile nella società? Davide e Jessica si confrontano con alcune persone anziane. “Parlare, parlare, parlare”, dicono.

Una studentessa chiede a una signora se tutti nella vita siamo fragili.
“Tutti lo siamo”, risponde la signora, che ha avuto nove figli.

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CON LA VISITA AL CENTRO APSP DI PINZOLO SI CONCLUDE IL PROGETTO DI RACCOLTA E NARRAZIONE – L’INTERO PROGETTO PUO’ ESSERE CONSULTATO SULA PAGINA PRINCIPALE DI NARRAZIONI SENSIBILI

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NARRAZIONI SENSIBILI

Racconti sulla fragilità nelle Valli Giudicarie.
Archivio generale e presentazione progetto

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COMUNICATO STAMPA presentazione progetto, con link a immagini e archivi web.

ASCOLTA
ARCHIVIO SONORO (suoni ambientali, interviste) ospitato su Internet Archive.

IMMAGINI
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ARCHIVIO FOTOGRAFICO di NARRAZIONI SENSIBILI.

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Centro Diurno della Cooperativa Il Bucaneve, Storo

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Centro diurno della Cooperativa Il Bucaneve, Bersone

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Centro residenziale Apsp “Abelardo Collini”, Pinzolo

Chi siamo
Progetto, laboratorio e coordinamento artistico Sara Maino
Assistenti Stefania Formisano, Gioele Maiorca
Web project e archivi digitali Davide Ondertoller
Collettivo Portobeseno – Gruppo Come ti suona

In collaborazione con
Cooperativa sociale L’Ancora – Centro di Tione
Cooperativa sociale Il Bucaneve – Centri di Storo e Bersone
Apsp Pinzolo – Centro residenziale “Abelardo Collini”

Con il sostegno di
Comunità delle Giudicarie
UPT Scuola delle Professioni per il Terziario di Tione

Comunità delle Giudicarie

UPT Scuola delle Professioni per il Terziario di Tione

Cartolina Narrazioni Sensibili